Se si guarda al mercato dei social network ci sono ben pochi dubbi: Facebook ha pochissimi rivali e, Mark Zuckemberg ha saputo dimostrarlo, quelli che possono imporsi come controparte del social dalla faccia blu vengono o acquisiti dallo stesso colosso o messi alla porta attraverso modalità differenti, che competono solo a chi il potere lo detiene e può utilizzarlo come meglio crede, in una realtà digitale che ha le sue regole e che non risponde ad obblighi morali. Facebook è una realtà così tanto forte e in espansione, checché se ne dica, che ha la possibilità di essere addirittura quotato in borsa. Eppure, nonostante ci si rapporti ad un qualcosa che difficilmente genererà perdite, investire in Facebook non conviene. Ma per quale motivo?
Come guadagna Facebook?
Come si insegna egregiamente in investireinborsa, nel mondo degli investimenti bisogna sempre scindere l’esperienza personale con quella che potrebbe essere – potenzialmente – l’esperienza dell’investitore. Si tratta di un mondo a sé che poco a che fare con il proprio modo di pensare, di vivere o di apprezzare una determinata piattaforma o un determinato prodotto.
Così, allo stesso modo, con Facebook bisogna saper scindere la realtà dalla piattaforma dalla realtà di mercato della stessa. In sé per sé, Facebook non ha nessuna fonte di guadagno diretto dai suoi utenti, ma il suo guadagno deriva dagli spazi pubblicitari (“ads, sir”, per citare una parte fondamentale del processo di Mark Zuckemberg). Ciò significa che, per quanto possa essere efficiente, la piattaforma ha un basso tasso di redditività, il che significa che, potenzialmente, da un momento all’altro potrebbe veder persi tutti i suoi guadagni.
Che sia un nuovo scandalo in stile Cambridge Analytica o un cambio nell’algoritmo, il guadagno pubblicitario non ha nessun coefficiente di sicurezza, così come potrebbe esserlo, invece, quello dato da una tariffa o da un’altra forma di pagamento da parte degli utenti.
Perchè investire in Facebook non conviene
Sulla base di quanto detto precedentemente, investire in Facebook non conviene, nonostante si stia parlando di una delle piattaforme web più celebri al mondo, e maggiormente utilizzata in quasi tutti i paesi del globo. Il gioco di rischio che deriva dal potenziale investimento su un titolo che non fa della redditività il suo forte non è mai contemplato nel mondo dell’investimento, nonostante la logica social possa prevederlo.
Diversamente, se Facebook dovesse precedere una funzione premium o un tasso annuale di guadagno diretto dai suoi utenti, ma si parla di un qualcosa di soltanto ipotetico, i discorsi sarebbero completamente diversi.
Eppure, ci sono dei punti che potrebbero rendere favorevole l’investimento su un titolo come Facebook, se non si considerasse il fattore della redditività, che è uno dei fondamentali nel mondo degli investimenti. Con Facebook si parla inevitabilmente di un mercato florido, ricco di aspettative di guadagno e, allo stesso tempo, con un potenziale di crescita attualmente inarrestabile. Per quanto le applicazioni terze possano minacciare il monopolio di Mark Zuckemberg, la macchina Facebook gode di caratteristiche che la rendono praticamente immortale e, allo stesso tempo, potentissima nel settore del social networking.